lunedì 21 aprile 2014

MI CHIAMA FIGLIO

Passi lenti sul vialetto ciottoloso!
Ferma sotto gli aghi di un pino
ne ammira il ramo.

Sospiro intenso e sfarfallio
di parole senza senso
accanto al tronco d'albero
che sa ascoltare e tace
paziente; è più che umano.

Non ha colori il suo cielo
ne profumo la ginestra,
tutto è avvolto nella nebbia
e l'universo intorno tace.

Poi un ricordo 
e si fa festa d’intorno,
ridipinge quel soffitto
di antiche memorie,
un attimo soltanto ed è silenzio.

Accosto il mio labbro
alla fredda sua fronte,
un bacio, una carezza,
e il suo sguardo mi divora.

Sembra non mi riconosca!
La sua lacrima parla,
mi chiama figlio
e nel cielo vola.









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